E’ necessario che la politica italiana si doti di una visione strutturale e coerente sulle migrazioni nel quadro dell’Agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile. Questo è il principale messaggio emerso al webinar di presentazione del rapporto su Obiettivi dello sviluppo sostenibile e migrazioni: La coerenza delle politiche sulle migrazioni negli Obiettivi di sviluppo sostenibile, organizzato da FOCSIV con GCAP Italia e Concord Italia, in collaborazione con AOI, CINI e Link2007
Importanti sono state le affermazioni della Viceministro Sereni del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) riguardo l’importanza che il governo e il parlamento italiano riprendano in mano l’adesione al Global Compact sulle Migrazioni. L’Italia non può non partecipare agli impegni della Comunità internazionale per un governo sicuro e ordinato delle migrazioni, fondato sulla difesa dei diritti umani. Così come è necessario che l’Italia riprenda il trend crescente di impegno delle risorse finanziarie per la cooperazione allo sviluppo, avendo l’obiettivo dello 0,7% come stabilito dall’Agenda 2030.
Più complessa è l’agenda per il governo delle migrazioni tra l’Unione europea, il Mediterraneo e l’Africa. Le migrazioni si intrecciano con interessi geopolitici nell’area, la presenza di organizzazioni terroristiche. Se si vuole ad esempio cooperare con la Libia per il superamento dei centri di detenzione e una migliore gestione della guardia costiera libica (che intanto è passata sotto l’influenza della Turchia), occorre rispondere alla richiesta del nuovo governo libico di controllare il confine a sud verso il Sahel.
La viceministra ha, quindi, sottolineato l’importanza della cooperazione allo sviluppo nel fornire alternative di sviluppo sostenibile a giovani e donne, e a lavorare con le diaspore, quali priorità di intervento. E si è impegnata a migliorare il funzionamento del Coordinamento interministeriale per la cooperazione allo sviluppo, organismo indispensabile per la coerenza delle politiche.
Molto interessanti gli interventi del Ministro Crudele della Direzione generale politiche migratorie del MAECI, che ha informato sugli impegni crescenti per i corridoi umanitari, i reinsediamenti e le evacuazioni dalla Libia (pochi conoscono questo impegno: 1000 persone vulnerabili sono state evacuate dalla Libia in Italia in questi ultimi anni); e della dr.ssa Congia della direzione integrazione del Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali, che ha evidenziato come l’Unione europea ma anche gli Stati Uniti stiano allontanandosi dal principio del dovere di accoglienza, elemento fondamentale dello sviluppo sostenibile. Altro principio essenziale è quello della giustizia sociale che la direzione sta perseguendo con misure per l’empowerment delle associazioni dei migranti, migliorare l’accesso ai servizi sociali essenziali con un approccio universale, evidenziando la difficoltà di assicurare un accesso omogeneo nella diversità dei territori italiani.
Il dr. Innamorati del Ministero per la Transizione Ecologica, la dr.ssa Piccinni dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, e la prof.ssa Maggino presidente della cabina di regia “Benessere Italia” nella Presidenza del Consiglio, hanno discusso dell’importanza di dotare l’Italia di un piano di coerenza per lo sviluppo sostenibile, all’interno del quale comprendere le migrazioni (nella loro dimensione nazionale e internazionale) e la cooperazione allo sviluppo. Il dr. Innamorati ha illustrato il percorso di definizione del piano e l’importanza di un approccio universale e indivisibile. A questo proposito la dr.ssa Piccinni ha messo in evidenza la necessità di misurare le interdipendenze tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile e con il fenomeno migratorio, di darsi una metodologia e degli indicatori, da introdurre nel ciclo politico decisionale per avere un approccio coerente. A sua volta la dr. Maggino ha posto al centro il fine del benessere da cui deve discendere la coerenza e il coordinamento delle politiche, e una attenta verifica degli indicatori da assumere per programmare e valutare le politiche.
A proposito del coordinamento delle politiche, la cabina di regia “Benessere Italia” terminerà il suo compito, mentre sarà il costituendo Comitato interministeriale per la transizione ecologica l’organismo deputato a validare la nuova strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile in corso di redazione. Questo, secondo gli esponenti delle reti di organizzazioni della società civile presenti, potrebbe rappresentare un passo indietro e una complessificazione dei meccanismi di coerenza.
Se la strategia nazionale deve essere comprensiva di tutte le politiche, dovrebbe rimanere in capo alla Presidenza del Consiglio il coordinamento, mentre il suo passaggio a un Comitato interministeriale che non comprende la dimensione sociale (con riferimento quindi anche alle migrazioni) appare poco logico. Attualmente vi sono più comitati interministeriali in una complicata interazione istituzionale: il Comitato interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile, il Comitato interministeriale per la Transizione Ecologica (che sovrintende alla Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile), il Comitato interministeriale per la Cooperazione allo Sviluppo (che dovrebbe comprendere la coerenza con politiche estere importantissime come ad esempio la politica commerciale e per gli investimenti esteri, la politica migratoria, la dimensione estera della politica di difesa). In questo contesto sarebbe utile dare una maggiore rilevanza al CIPESS quale principale organismo di coordinamento e coerenza.
In questo quadro Massimo Pallottino di GCAP Italia, Paola Berbeglia e Francesco Petrelli di Concord Italia, e Ivana Borsotto di FOCSIV hanno confermato l’impegno delle società civile di continuare a contribuire al miglioramento politico-istituzionale per un approccio realmente coerente fondato sui principi del non lasciare indietro nessuno e del rispetto dei diritti umani. Il cammino prosegue.
Il Rapporto è stato realizzato nell’ambito del progetto Volti delle Migrazioni, cofinanziato dall’Unione Europea, di cui FOCSIV, membro di GCAP Italia , è partner italiano.
Il Rapporto è scaricabile qui
Qui le slide dell’intervento di Andrea Stocchiero
Qui le slides dell’intervento di Anna Piccinni