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Il commento dellAssociazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (AOI)

Roma, 17 luglio 2015. Ieri si è concluso il vertice di Addis Abeba sulle risorse per lo sviluppo e AOI – Cooperazione e Solidarietà Internazionale, in accordo con quanto espresso dalla maggioranza delle organizzazioni della società civile internazionale, non può che dirsi delusa dai suoi esiti generali. 

Due grandi temi non hanno trovato la risposta adeguata: la regolamentazione nel quadro istituzionale globale degli interessi della finanza privata che ha attualmente un peso eccessivo e, soprattutto, la mancanza di standard fiscali internazionali in grado di limitare i fenomeni devastanti per i Paesi in estrema povertà di evasione ed elusione fiscale.

Oggi per ogni dollaro acquisito attraverso i finanziamenti diretti esteri e lAPS (Aiuto Pubblico allo Sviluppo), due sono sottratti dallevasione perpetrata dai grandi attori privati e in particolare dalle corporation multinazionali. Questo trasferimento di risorse in senso contrarioverso i paesi ricchi e industrializzati o paradisi fiscali sottrae le primarie risorse per la lotta alla povertà globale. Ciò nonostante, durante il summit è emersa la chiara volontà di molti paesi di giungere ad una vera riforma del sistema fiscale globale, che guardi a un’effettiva cooperazione in materia.

La seconda preoccupazione è che nel corso del vertice alcuni obiettivi non sono stati raggiunti: il finanziamento dei progetti di sviluppo rischia di essere semplicemente consegnato al settore privato; la costituzione di un Comitato intergovernativo per la cooperazione sulle questioni fiscali si è ridotta ad una maggiore frequenza delle riunioni di esperti fiscali.

Punti di forza e limiti nellimpegno dellItalia

Positive e impegnative le dichiarazioni del Premier Renzi che durante il summit si è impegnato per un aumento di risorse che permettano allItalia di diventare quarto donatore tra i Paesi del G7 nel 2017, lanno a Presidenza italiana del vertice.

Stando agli ultimi dati OCSE vorrebbe dire passare in due anni dallattuale 0,16% allo 0,25% in una proiezione che mantenga invariate le risorse messe in campo dagli altri sei Paesi. Un grande impegno che monitoreremo attentamente, a partire dalla prossima Legge di Stabilità.

Nelle parole di Renzi sono però mancati impegni altrettanto cruciali: ancora una volta non viene, infatti, colta l’opportunità di ricorrere ad una misura innovativa di finanziamento che impegni l’Italia a destinare allo sviluppo parte del gettito della Tassa europea sulle Transazioni Finanziarie (attualmente in via di definizione).

Le prossime tappe cruciali nel 2015

Il summit di Addis Abeba è soltanto il primo dei tre importanti incontri internazionali che si terranno nel 2015. Il Summit sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite a settembre e il successivo Vertice sul cambiamento climatico che si terrà a dicembre a Parigi, saranno le due prossime occasioni importanti per i Governi per impegnarsi negli aiuti allo sviluppo e in una più equa distribuzione delle risorse nel mondo.


Ufficio stampa: Francesco Verdolino – 339.8129813 – francesco.verdolino@hotmail.it